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fretta e meditazione
13 febbraio 2019

Quanta fretta! Fermati a meditare.

 

Va bene, ma quale scelgo? Meditazione statica, dinamica,  meditazione trascendentale,  tibetana,  zen,  vipassana,  kundalini? Tutte utili, tutte meravigliose: ma quale scegliere? Forse dovremmo trovare il nostro modo personale di meditare. 

Non sta forse meditando l’artista che dipinge un quadro, lo scultore, chi scrive o viaggia, chi danza, l’atleta o semplicemente chi sceglie di camminare nel silenzio del mattino, chi contempla la natura o guarda l’orizzonte dopo aver scalato fino alla cima della montagna? 

 

Ciascuno ha il suo modo o più modi a seconda del momento, e trovarlo scegliendo di cantare fuori dal coro è ritrovare sé stessi

 

Siamo circondatI da infiniti messaggi, dal momento in cui nasciamo fino al nostro ultimo respiro. L’universo sussurra la sua magia in ogni istante, risponde alle domande, ci indica la via da seguire. Ciascun evento che consideriamo “ordinario” della nostra vita reca messaggi che difficilmente ascoltiamo perché non sappiamo come fare. Fino a quando decidiamo di scegliere diversamente. Proprio in quell’istante la vita comincia a cambiare, e non sempre nella modalità che vorremmo. 

Ci sono aspetti legati al cambiamento che possono far perdere la pazienza, ed è così che capiamo quanto sia importante svilupparla. Quando apriamo la porta al cambiamento facciamo entrare anche la Provvidenza, che inizia a muoversi per fare spazio alla nostra volontà, e accadono cose di ogni genere che – in certi casi – ci risulta difficile credere.  

Ti faccio un esempio. Prima di conoscere la crescita personale e spirituale ero carica di impegni: non c’era un momento della mia giornata dove mi fermassi a riflettere. Correvo e dormivo, dormivo e correvo. Ero così indaffarata nelle mie attività che quando ero «costretta» a fermarmi perché il mio corpo si ribellava, mi sentivo in colpa. 

Una delle attività più difficili per me è stato cominciare a meditare. Ricordo ancora la prima volta e il male alle gambe, il respiro affannato e la fretta di smettere.

Il risveglio è stato graduale e non sempre una passeggiata. Oggi posso dire che nulla vale di più di un attimo meditativo che ho imparato ad adattare allo scorrere della mia vita. A volte cammino nella natura, scrivo, lavoro a maglia oppure viaggio alla scoperta di posti nuovi: ho trovato i miei modi, concedendomi di meditare in ogni momento, anche quando sto aspettando il treno ed è in ritardo. Mi siedo sulla panchina e penso che «Il meglio della vita sta arrivando ed io sono pronta ad accoglierlo» e lascio che qualcosa di buono possa accadere. 

Ci sono molti modi per cambiare punto di vista, e uno di questo è LoveHealing. Le sue tecniche sono così semplici che le uso quando sono in fila alla posta o in auto, e anziché innervosirmi mando amore a me stessa, al mio corpo, a una situazione complicata che sto affrontando o a qualcuno che in quel momento mi viene in mente. Mando amore al luogo dove sono, alle persone accanto a me … e lascio che qualcosa di buono possa accadere: e accade, sempre!

Se sei curioso di sapere cos’è Lovehealing® puoi cliccare su questo link ➥ http://bit.ly/2MjIOBS

Noi ti aspettiamo!

Lucia Merico

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