C’è qualcosa che possiamo fare per cominciare ad amare noi stessi e vivere una reale pace interiore, ed è quella di aiutare gli altri a trovare la propria forza.
In ogni relazione dovremmo ricordare un principio fondamentale: fare agli altri quello che vorremmo fosse fatto a noi. Nella sua semplicità, è una delle messe in pratica più complicate che possiamo immaginare, almeno per quanto riguarda la maggior parte delle persone.
Cosa significa all'atto pratico?
Prima di tutto, ribaltare quello che consideriamo un normale sistema di pensiero che ci invita a guardare il mondo esteriore prendendolo come unica realtà.
In questo modo viene oscurata totalmente l'idea che sono le proiezioni dei nostri pensieri a fare le esperienze che viviamo.
Ti chiedo un atto di fiducia, di aprire la tua mente e cominciare a considerare che ogni individuo è totalmente responsabile della propria esistenza.
La pace interiore comincia a mettere le sue radici e a crescere quando prendiamo in considerazione questo aspetto, iniziando a cambiare le lenti con cui guardiamo il mondo.
Nessuna persona o esperienza può renderci più felici o infelici senza il nostro consenso
Per approfondire e stimolata da una lezione di Un Corso in Miracoli che ho appena letto, condivido con te alcuni passaggi nella speranza che possano aiutarti a comprendere meglio.
Tutto ciò che vedi è il risultato dei tuoi pensieri. Non ci sono eccezioni a questo fatto. I pensieri non sono grandi o piccoli, potenti o deboli. Sono semplicemente veri o falsi. Quelli veri creano una realtà a loro immagine e somiglianza. Quelli falsi fanno la loro.
Nella sua semplice logica, queste poche parole possono diventare la base da cui partire per guardare ciò che accade intorno a noi in un altro modo.
Oscilliamo sempre tra verità e illusione, tra la ricerca della pace interiore e le incertezze esteriori. Entrambe le parti sono fondamentali di vita, e scartarne una a vantaggio dell’altra significa generare sofferenza.
Ma c'è un rimedio: mettere gentilezza in ogni accadimento che ci ha fatto soffrire, considerandolo un errore di valutazione, per rendersi conto che possiamo scegliere qualcosa di diverso.
Nulla è mai perduto. Ogni conoscenza può affiorare nei momenti più insoliti, se scegliamo che sia così. E per fare ciò è utile conoscere sé stessi.
Quando ci è chiaro il funzionamento del nostro sistema di pensiero, sappiamo che scegliere una pace interiore che duri nel tempo in un mondo di precarietà e incertezze, è una sfida che non possiamo compiere da soli.
L’ingresso nella nostra parte più vera e profonda è possibile solo attraverso ciò che il mondo ci propone in ogni attimo.
E so che sarai d’accordo con me se affermo che a volte è proprio complicato rimanere calmi e in pace quando il mondo ci sbatte in faccia tutto il suo disappunto. Per fare della pace una costante, abbiamo bisogno di un Istruttore, un Aiutante che ci ricorda che ogni difficoltà può essere risolta.
Non è qualcosa di esterno a noi; è una parte di noi che abbiamo dimenticato e che possiamo ricordare.
Un Corso in Miracoli lo chiama Spirito Santo, definizione che potrebbe destare diverse interpretazioni, ma che ho imparato a riconoscere come un fedele Compagno di viaggio che mi aiuta a trovare un istante di felicità anche nelle situazioni più complicate.
So che vorresti avere più informazioni al riguardo; approfondire significherebbe scrivere un romanzo.
Se in qualche modo ho risvegliato la tua curiosità e vorrai andare oltre le etichette che conosci, per addentrarti profondamente nella conoscenza di te stesso, ti invito a Vivere i Miracoli che terrò il 23 e 24 Marzo 2024.
Mi sento sicura nel dirti che troverai molte risposte a domande che ancora sono in sospeso. Questa certezza arriva all'esperienza personale e di chi ha partecipato.
Concludo con le parole profonde di Hermann Hesse
La vera vocazione di ognuno è una sola, quella di conoscere se stessi.
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