La Natura è una grande amica se la sappiamo rispettare. Possiamo entrare in contatto con lei ogni volta che lo desideriamo, prendendo esempio dal suo modo di manifestarsi. Ti voglio raccontare uno dei modi in cui la Natura mi sostiene e aiuta a conoscere me stessa.
Ogni volta che mi capita di ascoltare un episodio in cui un bambino, un anziano, un malato, un animale o comunque un essere che appare fragile ai miei occhi, innocente e indifeso è stato abbandonato, mi sento toccata nel profondo. Nasce forte l’indignazione, il biasimo e la rabbia verso chi agisce in quel modo.
L’abbandono suscita in molti di noi emozioni intense legate al concetto di perdita e negazione dell’amore. Abbandonare ed essere abbandonati sono così intrinsecamente legati alle emozioni di paura, che generano attaccamento alle cose materiali o ai sentimenti: ansia e preoccupazione iniziano a farsi strada con un risultato di perdita e una sensazione di essere lasciati in balia di sé stessi.
A un certo punto mi sono domandata: «Come mai accade tutto ciò? Cosa rappresenta per me questa paura dell’abbandono?» Ed ecco la mia risposta: «Mi sento toccata e coinvolta perché la paura dell’abbandono è una sofferenza che vive dentro di me e in ogni essere vivente, anche se a volte non ne siamo consapevoli, anche se nessuno (a memoria) si è comportato così nei nostri confronti.»
E’ una paura che ferisce tutto il genere umano e nasce nel momento in cui la nostra anima crede nella separazione dal suo mondo di luce e unione, incarnandosi nella coscienza duale che abita il corpo fisico. In quell’attimo avviene la scissione dall’amore che di per sé è unione. Per tutta la nostra vita terrena andremo alla ricerca di quell’amore, sperando di poterlo incontrare in altri corpi, negli oggetti, nelle situazioni di successo, senza mai trovarlo veramente.
Non è la ricerca in sé che è sbagliata, ma la direzione in cui stiamo cercando. Se vogliamo trovare l’amore, dobbiamo invertire la nostra visione: guardare nell’altro la speranza della felicità ci rende fragili e impotenti. Trovare invece spunti nell’altro per comprendere noi stessi sarà l’approccio sensato per riconquistare il nostro potere personale che, per sua natura, è Amore.
L’azione stessa di rivolgere l’attenzione verso di noi e non contro l’altro ci rende più potenti e soprattutto più liberi
Ciascuno di noi ne porta il ricordo ed è questo il motivo per cui l’abbandono suscita tali reazioni. Non è sufficiente resistergli o reagire con idee, atteggiamenti e azioni che la vogliono negare o esorcizzare. Quante volte, mossi da un’inconsapevole reazione al timore di non essere considerati. Con la paura dell’abbandono nel cuore, abbiamo agito allo scopo di sentirci più apprezzati nelle relazioni di coppia, con la nostra famiglia, con i figli e persino con i semplici conoscenti occasionali?
Il senso del possesso e dell’attaccamento sia alle cose materiali che affettive, sono reazioni alla paura di essere lasciati soli, senza quell’amore necessario e del quale ciascuno di noi ha bisogno per vivere.
Ma per ogni situazione vissuta c’è sempre il rovescio della medaglia
Cosa accade se pensiamo all’abbandono come a movimento, crescita o arricchimento? La natura, come spesso accade, ci viene in aiuto per facilitare la comprensione. Quando finisce la stagione della fioritura, le foglie si preparano a cadere assumendo i colori vivi della rossa forza vitale, dell’arancio e del giallo, iniziando un nuovo ciclo di cosciente rinnovamento.
Attraverso colori, la natura mostra la sua preparazione ad assumere una forma diversa: non sta morendo bensì trasformando.
Questa immagine amorevole che va al di là dello spazio e del tempo, può essere un valido aiuto per imparare e comprendere che l’abbandono è impossibile: l’albero della mente è tutto ciò che siamo, e fluire in lui permettendo alla vita di fare il suo corso significa rendere grazie all’amore e alla felicità.
Questo è uno dei modi per aprirci a una nuova visione
Sono certa che vicino a dove abiti o lavori c’è un parco o anche semplicemente un solo albero che sta lasciando andare le sue foglie. Se così fosse, preparati a far cadere vecchi schemi per aggiungerne di nuovi.
Questo è un modo per incontrare il Dio che dimora in ciascuno di noi, riconciliandoci con Lui e con la parte più profonda di noi stess* per dare così un nuovo significato alla vita.
Durante il Corso: IL MISTERO DELL’OMBRA impari a intrattenere un dialogo speciale con la Natura, un prezioso scambio che porterà enorme vantaggio alla tua vita. I boschi incontaminati che si trovano intorno a La Pernice Rossa di Menconico (PV), che ci ospita durante il ritiro, sono Maestri pazienti. Ogni volta ci accolgono mettendo a disposizione la loro preziosa energia.
Se vuoi qualche informazione in più sull’evento, clicca su questo link: Il Mistero dell’Ombra – 17-19 Maggio 2019