SOCRATE E LE RELAZIONI

Conosci il racconto de «I tre setacci di Socrate»? Parla di relazioni, del parlare alle spalle di qualcuno e di come poter usare questa attività per diventare più consapevoli.

Prima di tutto ci tengo a sottolineare che Socrate - il filosofo - non è l’autore di questo scritto. Lo è invece Dan Millman ed è il racconto dell’incontro con un personaggio del suo libro «La via del guerriero» a cui ha dato il nome di Socrate.

Fatta questa precisazione, ecco il breve racconto

Un giorno Socrate fu avvicinato da un uomo in piena agitazione che gli disse:

«Ascolta Socrate, ti devo raccontare qualcosa d’importante sul tuo amico.»

«Aspetta un attimo», lo interruppe il saggio, «hai fatto passare ciò che mi vuoi raccontare attraverso i tre setacci?»

«Tre setacci?», chiese l’altro meravigliato.

«Sì, mio caro, vediamo se ciò che mi vuoi raccontare passa attraverso i tre setacci.

Il primo setaccio è quello della verità: sei convinto che tutto quello che mi vuoi dire sia vero?»

«In effetti no, l’ho solo sentito raccontare da altri.»

«Ma allora l’hai almeno passato al secondo setaccio, quello della bontà? Anche se quello che vuoi raccontare non è del tutto vero, è almeno qualcosa di buono?»

L’uomo rispose esitante: «Devo confessarti di no, piuttosto il contrario…»

«E hai pensato al terzo setaccio? Ti sei chiesto a che serva raccontarmi queste cose sul mio amico? Serve a qualcosa?»

«Beh, veramente no…»

«Vedi?», continuò il saggio, «Se ciò che mi vuoi raccontare non è vero, né buono, né utile, allora preferisco non saperlo e ti consiglio di dimenticarlo.»

Succede di parlare alle spalle di qualcuno e a volte di raccontare ciò che avevamo promesso di non dire. A volte non è fatto con lo scopo di ferire, altre volte sì: come ho scritto sopra, fa parte del gioco delle relazioni. In ogni caso e senza ombra di dubbio, se abbiamo promesso di conservare nel nostro cuore una confidenza e la useremo per ferire chi non c’è, il senso di colpa sarà inevitabile, con conseguente dispendio di energia.

Ecco una cosa che forse non sapevi: perdiamo un sacco di energia quando usiamo le relazioni in maniera subdola, parlando male degli altri o addirittura gettandogli addosso colpe e responsabilità

Arriva il senso di colpa, senza ombra di dubbio! Magari non te ne accorgi subito, ma prima o poi busserà alla porta. E ogni senso di colpa porta con sé una punizione, piccola o grande che sia: perdi il portafoglio, litighi con qualcuno, svanisce un’occasione importante che aspettavi da tempo.

Accade perché in una qualche parte remota della mente sai che gettare sugli altri la tua sporcizia non potrà mai renderti felice. Anzi, ti priva del potere personale e dunque della capacità di essere felice

Perché lo facciamo? I motivi sono diversi. Uno per tutti? l’insoddisfazione. Quando riteniamo che qualcuno abbia qualcosa che noi non abbiamo, una delle modalità usate per cercare di alleggerire il fastidio, sarà quello di parlare male. Va bene anche sminuire o ignorare. Il fatto è che tutte le persone coinvolte nella messa in scena, verranno in qualche modo raggiunte dal senso di colpa.

A meno che una non decida di agire diversamente

A questo sono utili le relazioni, meravigliose opportunità che sempre rivelano parti di noi che ancora non conosciamo. Usarle in maniera conveniente è quanto di meglio possiamo fare per imparare e sperimentare che facciamo sempre agli altri ciò che vorremmo fosse fatto a noi.

La prossima volta che ti verrà voglia di parlare alle spalle di qualcuno, ricorda la storiella di Socrate. Certamente guadagnerai in energia, vitalità e leggerezza.

Il tempo perso a parlar male di qualcuno non torna più. E il tempo è la moneta più preziosa che hai!

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