Qual è il primo momento in cui mettiamo in atto l’indipendenza?
Per necessità, al momento della nascita, quando il cordone ombelicale viene tagliato - a volte brutalmente - e iniziamo a respirare in autonomia. È il primo contatto col mondo della dualità, ne prendiamo possesso ed entriamo in esso abbandonando per sempre il grembo che ci ha custoditi. Quel primo respiro diventerà la matrice della nostra vita personale, e in tutto l'Universo non ce ne sarà un altro uguale.
Un secondo momento importante è quando impariamo a camminare e scopriamo che possiamo spostarci per raggiungere ciò che desideriamo.Avete idea di quanto sia importante questo primo passo? Più di quanto possiate immaginare! La personalissima modalità che useremo per compiere quel primo maestoso passo in assoluta autonomina determinerà per sempre il nostro cammino di vita.
Alcuni di noi si sono lanciati lasciando in un attimo la mano sicura che li sosteneva, altri con piccoli passi incerti si sono avventurati cercando qui e là un appoggio sicuro. C’è poi chi si dispera e si blocca quando cade, chi si rialza e procede come se nulla fosse, chi è stimolato e incoraggiato dagli adulti intorno e chi invece è deriso o compatito. Ma tutti senza distinzioni continueranno, desiderosi di andare verso il solo e unico obiettivo: imparare a camminare.
Dove finisce questa spinta? Per molti di noi rimane imprigionata dentro le scatole delle convinzioni dove dimorano dubbi e incertezze. E così che cominciamo a dipendere dalle persone, dalle situazioni, dalle cose. Col lavoro cerchiamo un’indipendenza economica senza accorgerci che spesso dipendiamo proprio da essa. Diventiamo dipendenti da idee e condizionamenti, dalle regole imposte da qualcuno esterno a noi che – anche se non ci piace - continuiamo a seguire. Dipendiamo da una relazione per paura di restare sol*. Non osiamo prenderci la responsabilità di noi stess*, informandoci e ascoltando campane che suonano una diversa musica.
È fare un passo all’interno di quell’animo infinito e luminoso da cui ci siamo allontanat* e che attende paziente di incontrarci.
Oggi se ti va prenditi un momento per scrivere le situazioni che ti rendono dipendente domandandoti: «Questo è davvero necessario per me ora?» Fai mentalmente un elenco di tutti gli oggetti che possiedi e che sono importanti per te: cosa accadrebbe se non li possedessi più? Non è sempre indispensabile fare piazza pulita per sentirsi liberi poiché molto spesso si rischia di gettare ogni cosa per poi pentirsi di averlo fatto. Nella calma possiamo scegliere cosa tenere e cosa lasciar andare e poi compiere piccoli passi costanti per rinnovarci nella mente, nello spirito e nelle azioni.
E se vorrai approfondire l'argomento facendo qualche passo in più per conoscere te stess*, potrai scegliere di partecipare a Nascita e Rinascita un corso di due giorni dove scoprire come superare i tuoi limiti e creare la vita che desideri. Se ti va di conoscere i dettagli, clicca su questo link http://bit.ly/2TqooMI oppure manda una mail a posta@spiritualcoach.it Sarò lieta di rispondere alle tue domande.
La tua SpiritualCoach®