Si tende a creare separazione tra ciò che è piacevole e le sgradevolezze, e cioè quelle piccole o grandi difficoltà che incrociamo ogni giorno e che appartengono al naturale fluire della vita.
Vivere è di fatto un insieme di alti e bassi e le persone, le situazioni, gli accadimenti e gli imprevisti sono rappresentati anche da una semplice tazza che si rompe o un grande amore che sboccia. La cosa davvero sorprendente è lo stupore che ci troviamo a vivere quando accade qualcosa che non avevamo previsto.
Ecco che mettiamo in atto la separazione considerando con delusione o sofferenza un evento sgradevole e con piacevole stupore, a volte miracoloso, qualcosa di piacevole. In questo contesto voglio prendere in considerazione la grande delusione e la sofferenza che proviamo quando accade qualcosa di spiacevole e che non avevamo previsto.
In questi casi la prima cosa che facciamo è creare intorno alla storia più futuri catastrofici anziché concentrarci subito sulla soluzione. Cosa accadrebbe invece se ci domandassimo: «Ha senso prendere una sventura o un fallimento come qualcosa di personale?».
Pensare in termini di colpa non farà altro che aumentare l’ansia e l’angoscia. Ma se ampliamo la visione cominciando a credere che c’è sempre uno o più modi per vedere la stessa situazione, ecco che ci togliamo dalla separazione e iniziamo a pensare che per ogni problema c’è una soluzione. D’altronde è nella natura della vita stessa raggiungere la felicità così come mancarla.
Nessuna fuga dall'insicurezza o dalle sensazioni sgradevoli può durare a lungo: la vita dev'essere vissuta così come accade, e non solo nei suoi aspetti positivi. Plasmare le proprie vite sulla base di fughe mentali nella speranza di evitare qualcosa di spiacevole nel presente significa perdere la possibilità di conoscere noi stessi.
Il sollievo lo proviamo entrando nell'emozione e accettandola e non evitandola
Se durante il giorno ti succede un imprevisto, anziché usare la separazione e prendere le distanze da quella sensazione, sii avventuroso, fermati e per un momento accoglila. Chiudi gli occhi e ascolta cosa ti vuole raccontare, e senti il tuo corpo che pian piano comincia a rilassarsi. Percepire con pienezza il peso e l’intensità di una sensazione sgradevole ci fa accorgere di quanta energia sprechiamo nel mantenere vive certe situazioni. Passiamo giorni, mesi, addirittura anni agganciati a problemi irrisolti, col fiato sospeso nella speranza che tutto possa svanire. Quanta energia sprecata che potremmo impiegare per raggiungere la felicità!
Possiamo imparare insieme, adesso.
Respiriamo e affrontiamo ciò da cui vorremmo fuggire.
Facciamo un altro respiro e portiamo quella sensazione dentro di noi.
Ancora un respiro, e lasciamola andare permettendole di essere libera.
Le emozioni e gli accadimenti sono parte del nostro mondo. Quando separiamo le belle dalle brutte stiamo imprigionando una parte di noi, e imprigionare significa rallentare il naturale fluire della vita che comincia nel momento in cui accogliamo la paura.
Dobbiamo smettere di parlare della libertà e agire con coraggio per essere liberi
La tua SpiritualCoach®
Se ti sei perso qualche Caffè della Consapevolezza, li puoi trovare ►► qui
Laura Seidlitz">Foto di Laura Seidlitz su Unsplash