Tradizioni millenarie ci mostrano un sapere racchiuso dentro di noi dal quale possiamo attingere l’antica saggezza capace di donare nuova forza alla nostra vita. C’è un modo per mantenere giovane la nostra energia ed è quello di essere in costante connessione con Dio, l’Infinito, la Fonte, l’Universo o come lo vuoi chiamare. Passare ogni giorno in rassegna la vita credendo di essere soli nel farlo è un enorme spreco di energia vitale. Sviluppare invece fiducia in Colui Che può sostenere la nostra esistenza è un lavoro necessario, a volte complicato perché dimenticato. Ma necessario.
Nel suo libro La scienza perduta della preghiera, Gregg Braden scrive dell’importanza della preghiera. Partendo dagli antichi scritti gnostici ed esseni fino alle tradizioni dei nativi americani, il dolore, la benedizione, la bellezza e la preghiera sono coralmente riconosciuti come chiavi di sopravvivenza da utilizzare rispetto alle prove più grandi cui è sottoposta l’umanità.
La preghiera è il linguaggio che ci permette di applicare le nostre lezioni di vita alle situazioni che viviamo (Gregg Braden)
Ho scritto altre volte dell’importanza della preghiera, che per me è come uno spazio in cui rivelare ciò che ho in mente, a modo mio e in un linguaggio che abbia significato per me. Anziché chiedere qualcosa in un momento specifico, che generalmente si riduce a una qualche forma di difficoltà, ringrazio in anticipo per ciò che voglio ottenere, affidandolo alle mani amorevoli di Dio, visualizzando l’esito positivo e percependo la sensazione di come mi sento ad aver realizzato ciò che ho chiesto. A conclusione faccio seguire un’azione piccola che possa convalidare la richiesta. In quattro parole, la formula semplificata della preghiera è questa: «Prega, affida, ringrazia e agisci»
Ti faccio un esempio. Se prego per avere più energia durante il giorno, affido la mia richiesta a Dio e la scrivo. Ringrazio mentre immagino di camminare nella natura sentendomi felice e spensierata e poi infilo un paio di scarpe da ginnastica e agisco.
Siamo creature che generalmente si concentrano sul peggio della vita, con il risultato che il peggio il più delle volte si realizzerà, e sapete perché? Perché la fede è riposta nell'aver pregato per il peggio, ed è ciò che otterremo. Lo stesso accadrà se ci concentriamo sull’aspettarci il meglio. Anche in quel caso la vita si organizzerà per mostrarci la strada affinché io possiamo realizzare ciò per cui abbiamo pregato. Il subconscio che regola la maggior parte delle nostre azioni si limita a riflettere le nostre convinzioni, senza trucco e senza inganno. Ci basta dunque modificare la fede che nutriamo riguardo a un risultato, e le nostre azioni saranno la via per raggiungerle.
La fede nel dubbio ci fa dubitare, e così arriveranno scuse di ogni tipo. La fede di poterle realizzare porta verso il raggiungimento del risultato, aumentando l’energia e il potere personale
Mai come in questo momento abbiamo modo di riporre le nostre intenzioni in qualcosa di più conveniente, anziché guardare una realtà che fa acqua da tutte le parti. Oggi se ti va fai un esperimento usando un linguaggio di abbondanza e accorgendoti quando stai invece usando parole di scarsità per descrivere la vita. A quel punto, benedici la scarsità. Benedire significa lasciar andare. «Ti benedico» è un antico segreto che sospende l’esperienza del dolore tanto quanto basta per rimpiazzarla con un altro sentimento.
Nel benedire cose o persone che ci hanno feriti, si interrompe per un momento il circuito del dolore e della vendetta. L’atto del benedire spalanca una porta per poter guardare la situazione da un altro punto di vista. A quel punto ci sentiremo sollevati dal dolore per il tempo necessario a riempire mente e cuore con qualcosa di più bello e conveniente per noi.
Sono molti gli incontri che possiamo fare quando mettiamo in atto la preghiera per correggere il tiro riponendo la fede nell’abbondanza anziché nella carenza. E quando si parla di abbondanza, Dio risponde sempre
Preghiamo dunque affinché la bellezza possa raggiungere persino il più angolo remoto della nostra mente, e da lì si diffonda tutta intorno a noi, coinvolgendo ogni persona che incontra. Preghiamo ricordando le parole di San Francesco d’Assisi «Dentro di noi esistono forze selvagge e meravigliose.» Preghiamo ricordando che «la notte oscura dell’anima» è quella di darci la possibilità di guarire le nostre più grandi paure personali. Nella preghiera tutto il tuo passato se ne va eccetto la sua bellezza, e nulla rimane se non una benedizione.
In un giorno in cui il vento è perfetto, basta solo spiegare le vele e il mondo si riempie di bellezza. Oggi è un giorno come quello (Rumi)
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