Conoscere il flusso naturale della nostra comunicazione è fondamentale per comprendere le informazioni che arrivano dalla quotidianità. Questo flusso va da dentro – dalla mente – a fuori – nel mondo – e ritorna a noi attraverso esperienze, immagini, sensazioni, emozioni, mostrando una visione ampia della vita. Sono incontri sacri che mostrano il naturale fluire della vita che, guardato da quel punto di vista, ci fa comprendere di essere autori della nostra esistenza.
Siamo convinti di non avere catene che ci legano, e non sto parlando di quelle fisiche, intendo quelle emotive che si manifestano nella cultura di massa, nei condizionamenti e nelle convinzioni. Siamo tutti anelli della catena dell’ego che, quando integriamo materia e anima, si aprono per risvegliare quella parte di noi che dormiva da tempo.
Quando l’anima è liberata ci mostra i territori del mondo sotterraneo, di quello interiore e del mondo esterno, in un’andata e ritorno senza fine. Su questo ponte scorre la comunicazione tra l’anima e il mondo e da ciò che accade nella nostra quotidianità possiamo capire in quale direzione stiamo andando.
Cosa succede quando il ponte viene chiuso? Che la connessione si interrompe e ci dimentichiamo di chi siamo veramente, delle nostre infinite possibilità, della fantasia creativa e dei nostri talenti per mettere in atto la felicità. La visione della vita si riempie di limiti riducendo notevolmente il nostro campo d’osservazione, e tutti gli incontri diventano bisogni che cerchiamo disperatamente di riempire. Sembrerà che il mondo e gli altri siano i padroni incontrastati dell’esistenza. Con lo scettro della nostra vita in mano e che noi stessi gli abbiamo fornito, gli daremo il consenso di fare ciò che vogliono. Da questo punto di vista nascono i concetti di fortuna e destino uniti a una visione limitata dell’amore. E quando limitiamo l’amore entriamo nella morsa del sacrificio, perché da quel momento in poi faremo qualunque cosa per portarcene a casa un minuscolo pezzettino.
Le catene che crediamo di avere vengono create in questo spazio limitato dentro il quale il pensiero si ferma e rimane per giorni, mesi, anni. A volte per l’intera esistenza. Se parliamo di cultura femminile, possiamo osservare come il maschile – ancora oggi – desti sospetto, nonostante i passi che crediamo di aver fatto verso la libertà. Per alcune donne è la paura di aver bisogno del lato maschile per poter esprimere il proprio talento, per altre un doloroso recupero dopo esserne state in qualche modo schiacciate. Per alcuni uomini è il perdere a propria virilità e potere se dimostrano una qualche forma di debolezza. Ciascuno ha le sue e questo ci mostra che quando non c'è armonia, il malessere è da entrambe le parti: nessun ne esce vittorioso.
Gli incontri con l’anima sono portatori di conoscenza e la conoscenza rimette le cose al loro posto, ci da i colori primari per creare un arcobaleno, ci propone metafore che aiutano ad essere
Lo scorrere naturale e vitale è fatto di femminile e maschile che si intrecciano come in una danza, valorizzandosi reciprocamente. Entrambi gli elementi sono fondamentali uno per l’altra e il loro uso consapevole mette in evidenza la natura regale di entrambe capace di riportare armonia.
Se alcune donne teorizzano che gli incontri con la natura guerriera, da amazzone o da cacciatrice possa prendere un posto privilegiato nella loro vita, svilupperanno in eccesso attributi maschili soffocando quelli femminili. In questo modo resteranno comunque schiave, fino al momento in cui comprendono come far emergere il maschile attraverso il flusso naturale del femminile, sciogliendo le catene che loro stesse hanno costruito e portando una diversa informazione all’intero Pianeta.
Un animale nato in cattività avrà paura di essere liberato nella foresta (Clarissa Pinkola Estés)
Le paure con le quali entriamo in contatto hanno mille sfaccettature. Vedere il proprio potere personale e metterlo in atto senza scuse. Assumerci la responsabilità che arriva dalla scelta di essere liberi o schiavi. La schiavitù è una condizione accettata prima di tutto nella mente, determinata dalla mancanza di conoscenza del territorio selvaggio.
Accorgersi dunque è il primo passo verso una nuova visione
Ho ideato diversi incontri al femminile, e uno in particolare è un ritiro di quattro giorni immerse nella natura dove impari a recuperare memorie antiche e talenti soffocati. Andremo a scuola nel bosco e gli elementi naturali saranno i nostri compagni di banco. Ci perderemo nella Danza della Vita ritrovandoci sospese tra Terra e Cielo, e da lì guardare nuovamente il mondo per dare il nostro personale tocco. Se ti vorrai unire a noi, qui trovi tutte le informazioni ► spiritualcoach.it/appuntamenti/la-danza-della-vita-ritrovarsi-tra-terra-e-cielo Ti aspettiamo!