Abbiamo certamente una visione distorta dell’amore. Il più delle volte ci viene insegnato che è selettivo, limitato, che si può dare e togliere a persone e situazioni a piacimento.
Amore pieno di vendetta e risentimento, fatto in pezzi così piccoli da non riuscire a capire com'era all'inizio, che ricatta e manipola. Amore e sesso, e se non c’è sesso, non c’è amore, vestito da Eros o Cupido, dolci cherubini tondi e paffuti che stringono cuori rossi privi di aorte dove scorre il sangue o armati di arco e frecce pronte per essere scagliate a caso.
No, questo non è certo l’amore che per sua natura è completezza, riempimento, sacralità e gratitudine
Il commercio moderno ha dimenticato chi era davvero Eros e dunque lo dipinge come un fanciullo carino, dalla pelle chiara e gli occhi a cuore. Era di certo un bambino monello e forse con la pelle scura, la faccia e le mani sporche, come di chi scorrazza per la strada facendo danni.
Lo descrive splendidamente Clarissa Pinkola Estés quando racconta che forse nei suoi occhi c’era una certa tristezza perché gli erano state chiuse in faccia tantissime porte. Perché molte persone non farebbero entrare nel proprio cuore l’Amore senza limiti o il Coraggio infinito.
Al contrario aspettavano che si manifestasse la versione pulita e scintillante, la versione malata dell’amore prodotta dalla cultura, quello che potrebbe sembrare tirato a lucido dall’esterno, ma che dentro è privo di un vero cuore
Così, quando siamo inconsapevolmente privi della necessaria gratitudine che porta dritta all’amore, neghiamo a Eros la sua identità tenendolo fuori dalla porta del cuore. Eppure l’aspetto più strabiliante e miracoloso del piccolo Eros è non solo che resiste, soprattutto mantiene il suo sguardo limpido per guardare oltre ogni chiusura, e questo ha permesso al suo cuore di curare le ferite, continuando ad amare con tutto sé stesso tutto quello che poteva essere amato.
Il miracolo è che Eros ha continuato a bussare ad ogni porta - ogni porta, - sia che appartenesse a una stamberga sia che appartenesse a un castello. «Sono qui», gridava. «Amore senza limiti, Coraggio infinito! Per favore, mi fate entrare?»
«Amore senza limiti e Coraggio Infinito» sono le parole che curano «da scolpire su ogni edificio culturale, sull’architrave di ogni casa editrice, di ogni teatro, scuola, tempio, ogni luogo di ritrovo, ogni congresso, portale web, ogni casa, ogni ostello e ogni cuore.»
La parola erotico deriva dal nome Eros. Le parole «eros» ed «erotico», anche se includono l’amore sensuale, hanno le loro radici in un’idea molto più ampia: «che l’istinto ad amare e a essere amati resta vivo nell’anima nonostante tutto. A prescindere da quante porte siano state aperte o chiuse, a prescindere da quante persone ci abbiano respinto o siano stare respinte da noi. Il cuore dell’Amore va avanti con occhi chiari, che vedono lontano.»
In molte occasioni ci promettiamo l’amore e a vicenda ci auguriamo che duri per la vita, ma c’è poca gratitudine in quelle promesse e tante, troppe aspettative. Mi aspetto che il tuo amore sia tanto quanto il mio sacrificarmi per averlo, così allora potrò amarti tanto quanto ti sacrificherai per riceverlo.
Invece voglio augurarti con tutta la sincerità che l’amore porta con sé: felicità e salute, prosperità e ricchezza.
«Vorrei augurare tutto questo a ogni persona, ma vorrei augurare anche un’altra cosa, la più necessaria. Vorrei augurare di ricordare.»
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