Quanto sono piene e ricche le relazioni. Se solo il nostro sguardo fosse sincero nel vederne il contenuto prima di entrarci, potremmo notare quanto valore è racchiuso in una relazione d’amore. Invece ci accontentiamo del luccichio che emana il primo incontro, del battito di un cuore che forse è rimasto in silenzio per un po’ di tempo. Ci avviciniamo con la paura della separazione nel cuore. «E se poi tutto finisce?» e rinunciamo: alcuni lo fanno. Altri vanno avanti con l’idea che prima o poi una separazione arriverà «perché è sempre andata così» come fosse una morte annunciata che sembra essere amore.
All’inizio di una storia ci sono solo cose belle, o così almeno ci fa comodo vederle. Siamo gentili e appassionati, con il solo intento di dare piacere e piacere. Se vedessimo le difficoltà in anticipo, scapperemmo a gambe levate. Per cui bene che ci siano innamoramenti e dolcezze, gentilezze e passione. Evviva! È un po’ più in là nel tempo che ti voglio portare, quando l’innamoramento lascia il posto alla quotidianità e alla routine.
Quando a una donna chiedo: «Che cosa vuoi da questa relazione d’amore?» la risposta è più o meno questa: «Che mi faccia sentire al sicuro!» L’idea romantica della principessa imprigionata nella torre che viene salvata è a tutt’oggi una richiesta per molte che credono che la storia della loro vita sia scritta da altri. Il risveglio è quasi sempre una doccia fredda, la conferma di una separazione annunciata a gran voce da quella voce che non è stata ascoltata e che ci aveva messi in guardia con infiniti messaggi.
Se ora immaginiamo di estendere questa visione alla vita in generale, c’è ancora la sicurezza al primo posto. Molti di noi se l’aspettano e la ricercano nella professione, nelle amicizie e in tutte le forme dove si esprime la relazione. Eppure la sicurezza è per lo più un mito per noi essere umani sempre alla ricerca di luoghi, persone e situazioni che possano in qualche modo rendere la nostra quotidianità priva di dubbi, lontana dai problemi e sicura dalle intemperie della vita. Ecco, questo è il modo per andare dritti in bocca alla sofferenza della separazione. Cercare di controllare gli eventi della vita facendo passare solo quelli che piacciono e mettendo da parte tutto il resto è inadeguato, insensato e soprattutto impossibile.
Siamo anime in costante movimento, con una mente che non ferma il suo perpetuare passando da un’idea all’altra, capaci di raggiungere obiettivi stellari e di infilarci in fondo a un pozzo di paura. La ricerca della sicurezza e della stabilità è la morte di ogni essere vivente
È come scavare una piccola pozza e restarci dentro mentre guardiamo scorrere il fiume della vita proprio accanto a noi. Dentro la piccola pozza piena di fasulle certezze portiamo familiari, amici lavoro, paure, ambizioni, credo religioso e tutto quello che segue a ruota, nel vano tentativo di evitare una realtà su scala più ampia. Nulla di male nell'avere intorno punti di riferimento se poi sviluppiamo la consapevolezza che gli stessi potrebbero mutare a causa di eventi che appartengono allo scorrere naturale dell’esistenza.
La vita è fatta anche di separazione, che è utile per comprendere l’unione. Evitare il flusso costante del mutamento nel quale siamo immersi costantemente, significa alimentare fortemente la resistenza, la paura e tutte le emozioni che ne conseguono
Se è vero che sperimentiamo sempre ciò a cui diamo più attenzione, nei momenti di forte resistenza dove sembra non esserci via di scampo, occorre pensare a come fare per lasciarsi andare al fluire della vita. Dobbiamo imparare a usare la creatività in ogni situazione per portarci il più vicino possibile all’amore. Allentare la presa è liberazione, nostra e di chi sta intorno a noi. È concederci di essere ciò che vogliamo, e ci verrà più facile lasciare che anche gli altri siano ciò che vogliono essere.
Ci sono molti modi per imprigionare, e uno di questi è chiedere agli altri di garantirci qualcosa dimenticandoci che ogni volta stiamo imprigionando l'essenza di ciò che siamo
In una situazione precaria un po’ di sicurezza ci farà comodo per placare quel senso di provvisorietà e agitazione interiore che stiamo provando. Una relazione sincera ci garantirà un divano comodo sul quale è seduto un amico che ci ascolterà, anche se siamo arrabbiati e imprechiamo contro il mondo intero. Pretendere invece dagli altri la sicurezza sarà la via più breve per la sofferenza, perché niente e nessuno ce la potrà mai garantire.
In poche parole e per dirla come l’ha scritto Eleanor Roosevelt, nessuno può farti sentire inferiore senza il tuo consenso
Ora mi rivolgo alle donne che stanno leggendo: se vi dico Femminilità e Seduzione cosa vi viene in mente? Ho voluto unire queste due caratteristiche in un Laboratorio OnLine che si terrà sabato 6 giugno con accesso limitato a quindici posti, per garantire una maggior attenzione a ciascuna delle partecipanti. Sarà un lavoro raffinato il cui scopo è quello di conoscere un po’ di più te stessa, così che tu possa camminare sentendo sicuro ogni tuo passo.
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